La compattazione del terreno riduce gli spazi vitali per radici e microrganismi, creando un ambiente povero di ossigeno dove i nutrienti, anche se presenti, non sono disponibili per le piante. Un problema serio per l'orto, che richiede interventi mirati di ripristino della fertilità
Il venir meno della porosità del suolo crea un ambiente asfittico, povero di ossigeno e soggetto a ristagno d’acqua, inadatto alla vita delle piante e dei microrganismi. Conoscere le cause e i rimedi del compattamento è fondamentale per mantenere la fertilità del terreno.
Un terreno viene definito «compattato» quando è soggetto a una riduzione duratura della porosità dovuta a compressione. Con «porosità» si indica la percentuale di spazi vuoti (cioè canali, detti anche «pori») presenti in un dato volume di terreno; questi spazi vuoti possono essere canali stretti (micropori) o canali larghi (macropori).
Un’equilibrata presenza di entrambi i tipi di canali è fondamentale per la fertilità: i micropori trattengono l’acqua e i nutrienti disciolti, mentre i macropori garantiscono il drenaggio dell’acqua in eccesso e la circolazione dell’aria. Le radici esplorano entrambi i tipi di pori alla ricerca di acqua, principi nutritivi e ossigeno. Quest’ultimo è particolarmente importante: la sua scarsità impedisce ai microrganismi di trasformare le sostanze nutritive (azoto, fosforo, potassio e altri elementi) in forme assimilabili dalle piante e alle radici di produrre l’energia necessaria per assorbirle.
Un terreno compattato perde quindi la sua fertilità perché:
- Riduce lo spazio esplorabile dalle radici
- Limita la disponibilità di ossigeno per radici e microrganismi
- Ostacola la trasformazione e l’assorbimento dei nutrienti
- Aumenta i rischi di ristagno idrico
- Rallenta l’attività biologica e la decomposizione della sostanza organica
Come rigenerare un terreno compattato
Nel caso di una piccola superficie come quella di un orto familiare, la prima operazione utile è intervenire con una forca a denti piatti (vanga a forca), da infilare completamente nel suolo quando è moderatamente secco: tirando verso di sé il manico, compiendo un angolo di 45°, i denti della forca smuovono il terreno, producendo delle fratture che contribuiscono a ridurre le dimensioni delle zolle compattate. Si procede poi “pettinando” più volte il terreno con una forca a denti curvi per sbriciolare le zolle fino alle giuste dimensioni.
Per ripristinare e mantenere la fertilità è poi necessario:
- Concimare ogni anno con fertilizzanti organici di qualità che abbiano una buona resa in humus
- Programmare l’avvicendamento delle colture inserendo ogni 2-3 anni un erbaio da sovescio
- Lavorare il terreno solo quando ha il giusto grado di umidità
- Mantenere una buona copertura vegetale
Le radici del sovescio sono particolarmente efficaci: penetrano e si ingrossano nelle crepe delle zolle riducendone le dimensioni nei primi 20-30 cm di profondità. Inoltre, la presenza di grandi masse radicali attira una moltitudine di organismi terricoli che, scavando gallerie nelle zolle compattate, contribuiscono a rigenerare naturalmente la struttura e la fertilità del suolo.