I semi di robinia non germinano con la facilità che conosciamo con i semi più comuni e diffusi. Ecco spiegati alcuni semplici ma necessari metodi per favorirne la germinazione con successo
La germinazione dei semi di robinia (Robinia pseudoacacia) è efficace solo dopo un adeguato trattamento di «scarificazione», ovvero un procedimento di abrasione che può essere di tipo meccanico (per esempio con carta vetrata), chimico (tenendo i semi per un’ora in acido solforico concentrato) o fisico (imbibizione dei semi per 24 ore in acqua inizialmente calda a 70 °C).
Non basta quindi il semplice processo di stratificazione fredda (cioè lo stoccaggio dei semi sotto sabbia durante l’inverno). In natura i semi della pianta non germinano tutti insieme alla loro caduta e molti germinano solo dopo mesi o anni dalla maturazione, dopo aver trascorso quella fase chiamata «dormienza». In aggiunta alla propagazione per seme, si tenga presente che la robinia ha una grande capacità di moltiplicarsi per via agamica, cioè con polloni e ricacci radicali che si originano anche nel raggio di qualche metro dal ceppo principale. In più, poiché la robinia ha caratteristiche infestanti, si possono quindi prelevare le piantine già radicate con l’accuratezza di scavare un pane di terra adeguatamente ampio per mantenere vive le radici assorbenti (quelle più fini), da trapiantare direttamente nel vivaio o in pieno campo.