Derattizzazione: per contrastare roditori dannosi non usate le esche topicide

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la Redazione
28 marzo 2023

Arvicole, ratti e topi selvatici sono responsabili di ingenti danni a frutta, ortaggi e derrate alimentari, nonché alla salute dell’uomo perché possono trasmettere pericolose malattie come la leptospirosi. Le loro numerose popolazioni si possono tenere sotto controllo senza usare sostanze pericolose per l’uomo, per la fauna selvatica e per l’ambiente

I topicidi hanno rappresentato senz’altro un importante contributo alla lotta ad arvicole, ratti e topi selvatici e, soprattutto quelli anticoagulanti, hanno avuto un grande successo per la loro efficacia. Agendo su animali a sangue caldo non hanno effetti su lumache, rettili e insetti e, inoltre, l’esistenza di un antidoto (molto importante in caso di ingestione accidentale) ha favorito il commercio e l’uso di queste sostanze. Vediamo di conoscere in modo più approfondito questi prodotti, i quali si dividono in acuti, subacuti, cronici o anticoagulanti, non anticoagulanti.

Le diverse tipologie di topicidi

I topicidi acuti provocano nel giro di poche ore la morte dei roditori, sono tossici e non hanno antidoti. Ciò significa che possono rivelarsi molto pericolosi in caso di ingestione accidentale da parte di animali domestici e dell’uomo stesso. Con il tempo perdono la loro efficacia, perché questi roditori selvatici associano presto la morte come conseguenza dell’ingestione dell’esca e in seguito la evitano. Per la loro elevata tossicità (contengono fosforo, arsenico, solfato di tallio e altro), questi topicidi sono attualmente fuori commercio, proibiti dal 2012 in base al Regolamento dell’Unione Europea n. 528/2012.

I topicidi subacuti causano la morte del roditore dopo alcuni giorni dall’ingestione, perché generano negli animali una forma di anoressia che li fa smettere di alimentarsi. Di contro hanno che se un animale sopravvive all’ingestione, sviluppa una resistenza al prodotto e non si avrà mai una disinfestazione completa.

I topicidi cronici o anticoagulanti sono quelli più usati, grazie alla loro facilità d’uso e al basso costo. Questi prodotti, però, meritano una conoscenza particolare proprio perché sono i più usati. Essi agiscono sui fattori della coagulazione del sangue che richiede la presenza di vitamina K. Questa vitamina è anche l’antidoto usato in caso di incidente, ma nel topo intossicato essa viene inibita e il suo organismo subisce importanti emorragie. Ricordiamo, però, che gli anticoagulanti sono molto tossici anche in caso di contatto con la pelle e sono persistenti nel terreno. Sono efficaci, ma molto pericolosi per molti animali «non bersaglio», compresi gli uccelli.

Ultimi ad apparire sul mercato sono stati, poi, i topicidi non anticoagulanti, a base di cellulosa di granoturco modificata. In pratica dopo l’ingestione l’esca «plastifica» i villi intestinali non consentendo l’assorbimento d’acqua, avviando perciò un processo di disidratazione che porta il topo a morire di sete dopo 5-6 giorni.

Metodi naturali ed ecosostenibili

La lotta ad arvicole, ratti e topi selvatici comporta problematiche da non sottovalutare e che in certi casi può provocare all’ambiente, alla fauna selvatica e anche all’uomo danni maggiori rispetto all’utilità. L’uso di topicidi (e di esche avvelenate) può infatti colpire, inconsapevolmente o intenzionalmente, in pratica tutti gli animali, selvatici o domestici.

Per parlare di sistemi alternativi, esistono i repellenti organici a base di estratti naturali, che non  avvelenano i topi, ma li tengono lontani dai luoghi o dalle colture da proteggere. Questi prodotti, però, non hanno sempre recensioni positive e la loro efficacia non è pari al 100%. Si vendono anche spray antiroditori da spruzzare nei luoghi da essi più frequentati. Esiste anche una derattizzazione cruenta, ma ad ogni modo ecosostenibile perché non avvelena i roditori, ma li adesca in modo sicuro e li fa cadere poi, per mezzo di un ingegnoso sistema elettromeccanico, in una vaschetta con liquido che uccide il topo senza dolore nel giro di pochi istanti e ne impedisce la putrefazione.

È sconsigliato catturare i topi con le colle, perché l’animale è destinato a morire dopo ore o giorni di agonia. Inoltre i suoi squittii, o i suoi movimenti disperati, possono attirare altri animali (come gatti e uccelli predatori), che rimarrebbero a loro volta invischiati.

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