Se durante gli altri mesi dell’anno gli aceri fanno parte della massa verde nei boschi e nei giardini, in autunno, la loro presenza appare in tutto il suo splendore con i colori delle foglie che vanno dal giallo arancio al rosso, nel grande finale esuberante della stagione. Sul mercato vivaistico sono presenti innumerevoli specie e varietà tra le quali vi consigliamo le migliori per i nostri climi, senza trascurare quelle adatte anche alla coltivazione in vaso
Gli aceri orientali (o giapponesi) – originari per la maggior parte della Cina centrale, della Corea e del Giappone – sono di dimensioni più ridotte rispetto agli aceri americani ed europei, con fogliame dalle tinte molto interessanti e varie anche in primavera e in estate. Sono arbusti adatti ai piccoli giardini e possono venire coltivati anche in contenitori.
Se l’aspetto cespuglioso o di piccolo albero è comune a quasi tutti gli aceri orientali, la particolarità più notevole sta nella variazione di colorazione delle foglie autunnali che ogni anno può cambiare a seconda dell’andamento climatico. Non si sa quindi mai per certo quale colore assumerà un acero orientale: le tinte potranno essere più accese o più deboli rimanendo una sorpresa ogni anno mutevole. Anche se qualche varietà più robusta sopporta i terreni leggermente calcarei, in genere gli aceri orientali amano la terra di brughiera, umida ma ben drenata. Temono i venti freddi e preferiscono un’esposizione semiombreggiata perché il pieno sole può provocare la disidratazione delle foglie e la loro caduta. Le specie più note sono due: Acer palmatum e Acer japonicum.
La specie più importante è Acer palmatum e da essa sono state tratte numerose varietà. È senz’altro il più popolare di tutti gli aceri da giardino e nel corso degli anni i ricercatori di nuove varietà si sono concentrati sulla creazione di piante con differenti colorazioni del fogliame (rosso, verde brillante, giallo oro pallido, verde bronzo, screziate ecc.) e forme diverse delle foglie (finemente suddivise, lobi fogliari dentellati al margine, lobi quasi aghiformi ecc.).
Tra esse ricordiamo le varietà:
- «Atropurpureum», che è certamente la più diffusa per il colore bronzo-cremisi delle foglie che perdura per tutto il periodo estivo;
- «Orange Dream» con fogliame di color giallo arancio che diventa giallo pallido in estate;
- «Shishigashira», che ha una crescita molto lenta (è adatta per formare dei bonsai), con foglie verde lucido che assumono la forma di graziose spirali contorte;
- «Shigitatsu Sawa» con foglie venate di giallo e bianco molto vivaci in primavera; durante l’estate le variegature scompaiono e in autunno diventano rossicce;
- «Vitifolium», che è un piccolo albero a crescita rapida con fogliame verde in primavera-estate e rosso acceso in autunno.
Dall’Acer palmatum è stato ottenuto anche un gruppo di varietà (denominato «Dissectum») che presentano delle caratteristiche foglie incise fino al picciolo di colore verde, che diventano porpora, giallo-verde, bronzo, ecc. nelle differenti varietà. Tra queste, quelle più facilmente rinvenibili sul mercato italiano sono le seguenti:
- «Dissectum» con foglie di color verde chiaro;
- «Dissectum Atropurpureum Inaba Shidare» con foglie di color porpora;
- «Dissectum Atropurpureum Crimson Queen» con foglie sottili di color rosso scuro in primavera, rosso-verde in estate, rosso scarlatto in autunno.
Di Acer japonicum, la seconda specie di acero orientale, esistono numerose varietà. Presenta fogliame di color verde pastello che assume bellissimi toni autunnali e produce piccoli fiori rossi, in delicati grappoli ricadenti, che appaiono insieme alle giovani foglie. È un albero o un medio arbusto con fogliame verde pastello che assume bellissimi colori in autunno. Particolare è la varietà:
- «Aconitifolium», che presenta portamento eretto e può raggiungere i cinque metri d’altezza; le foglie, profondamente lobate, hanno una caratteristica forma a ventaglio e assumono nell’autunno una spettacolare colorazione rosso fiamma.