Da fine febbraio sono iniziati i lavori di potatura dell’olivo che dovranno conformare la chioma secondo criteri di razionalità, rispettando la fisiologia della pianta, economicità e sicurezza per l’olivicoltore nella gestione dell’oliveto
Va premesso che la forma di allevamento che meglio risponde alle molteplici esigenze è il vaso policonico (approfondisci sul supplemento dei lavori – inverno 2016).
Eseguendo le operazioni di potatura dell’olivo su piante così allevate, oltre alla consueta pulizia dai succhioni, vanno attuati anche i tagli principali per l’asportazione di rami ombreggianti, generalmente nella parte alta e centrale della chioma, e i tagli di sfoltimento della vegetazione minuta. Negli oliveti dove nel 2015 si sono ottenute produzioni abbondanti, e per il 2016 se ne stima la diminuzione, vanno ridotti al minimo i grossi tagli, mentre vanno attuati degli sfoltimenti dei rami esauriti internamente alla chioma, pendenti verticalmente verso il basso e privi di vegetazione di prolungamento, che hanno limitate probabilità di fiorire. In questi olivi va mantenuta molta della vegetazione minuta esterna, pendula e di prolungamento, che porterà fiori nella primavera prossima.
Negli oliveti dove invece sono attese abbondanza di fioritura e alte produzioni, vanno asportati i rami ombreggianti per potenziare la luminosità internamente alla chioma, e va sfoltita la vegetazione minuta, eliminando i rametti del diametro di 1-1,5 cm al punto di taglio nella zona del collare (ossia la congiunzione fra il tronco e il ramo, alla base dello stesso), posti in zona d’ombra, pendenti verticalmente verso il basso e aventi scarso rinnovo vegetativo.