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Le temperature sopra la media in tutta Italia portano a richiedere particolare attenzione nella potatura. È consigliabile ritardare gli interventi a marzo, quando le gemme a fiore saranno visibili, e limitare l'intensità dei tagli per non compromettere la produzione.
L’autunno 2024 ha evidenziato condizioni climatiche inconsuete negli areali olivicoli italiani. Al Nord, un clima mite e piovoso ha portato a un’anticipata invaiatura delle olive e rese in olio inferiori del 30% rispetto alla media storica, probabilmente a causa di una conversione incompleta degli zuccheri in grassi. Al Centro, l’autunno variabile con temperature sopra media ha determinato rese disomogenee, mentre al Sud le alte temperature hanno causato rese inferiori alle attese.
Considerando questi andamenti climatici anomali, la potatura dell’olivo richiede particolare attenzione. La scarsa esposizione al freddo invernale potrebbe compromettere il naturale fabbisogno in freddo della pianta, essenziale per una corretta ripresa vegetativa e una buona fioritura.
Per ottimizzare la produzione, si consiglia di:
- Ritardare la potatura alla seconda metà di marzo, o comunque quando saranno visibili le gemme a fiore
- Limitare l’intensità dei tagli alla fronda fruttifera (non oltre il 20%)
- Mantenere una chioma ben arieggiata per prevenire ristagni di umidità
- Eliminare selettivamente rami secchi, malati o improduttivi
- Rimuovere i succhioni interni e i polloni basali, salvo necessità di rinvigorimento
La potatura di produzione va eseguita durante il riposo vegetativo, preferibilmente da metà febbraio ad aprile nelle zone più fredde. È sconsigliato intervenire da fine aprile in poi, quando le sostanze di riserva sono già state traslocate nei germogli per supportare la loro crescita.