Le piante giovani e quelle innestate su portinnesti deboli devono essere fissate a un palo tutore che le sorregga: ecco come eseguire correttamente la legatura per evitare di danneggiarle
Le giovani piante da frutto, il castagno e l’olivo in particolare, nei primi anni di crescita richiedono di essere affiancate da un palo tutore che le sorregga impedendone il ribaltamento a causa del vento o della neve, fintanto che il loro apparato radicale non sarà sufficientemente sviluppato.
Un tutore è, invece, necessario per tutta la vita dell’albero per le piante innestate su portinnesti deboli, il cui ridotto apparato radicale non garantisce l’ancoraggio sufficiente (per esempio il melo sul portinnesto M9, il ciliegio su Gisela 5, ecc.,), nel caso in cui non si possa, o non si voglia, installare una struttura di sostegno fissa costituita da pali e fili. È il caso, per esempio, dei frutteti familiari costituiti da poche piante.
Per legare le piante al tutore non si devono impiegare corde di nailon o fibra vegetale rigida, perché possono provocare pericolose strozzature al fusto della pianta, come quella visibile nella foto a destra.
Si deve effettuare una legatura «a 8»
La legatura corretta della pianta al tutore si deve effettuare con un tubetto plastico estensibile, incrociando il filo tra pianta e tutore in modo da prevenire lo sfregamento della giovane corteccia contro la superficie del palo; la legatura, detta «a 8», deve essere sufficientemente lassa da permettere piccoli movimenti della pianta e non deve ostacolarne la crescita.