

Il mandarancio sfortunatamente è soggetto a grossi problemi durante la fase di allegagione (formazione) del frutticino; per cui in giugno la naturale cascola (caduta) fisiologica degli agrumi per questa specie può trasformarsi in perdita quasi completa dei frutti. Come conseguenza di ciò si può avere la rifioritura in mesi atipici, come per esempio in autunno-inverno, ma da questi fiori si ottengono frutti di cattiva qualità (definiti «bastardi») o assenza totale di frutti. Il regolare periodo di fioritura del mandarancio è marzo-aprile. Una pratica comune per limitare questo inconveniente lamentato dal lettore è quella di effettuare in aprile-maggio, prima della completa caduta dei petali, la cosiddetta «incisione anulare»: trattasi di un taglio (della profondità di circa 2 mm) sulla corteccia per l'intera circonferenza del tronco sopra il punto d'innesto. La corteccia non va assolutamente asportata. Se le piante sono molto grandi l'incisione va fatta sulle branche principali. Lo scopo di questa pratica è quello di ridurre il flusso di linfa discendente, ricca di sostanze elaborate, al fine di aumentarne la disponibilità per la chioma e per i frutticini. La fioritura abbondante e fuori stagione può anche essere il sintomo di una condizione di stress della pianta a causa di infezioni o marciumi radicali; ma in questo caso è associata a ingiallimento diffuso della chioma, vegetazione stentata e rami secchi.