Il campione deve rappresentare la situazione media del terreno da esaminare; i punti di prelievo dei campioni elementari vanno scelti seguendo un percorso casuale, oppure a «W»
Le caratteristiche del terreno sono molto variabili e non è possibile ottenere campioni omogenei e attendibili su superfici troppo vaste, superiori a 2 ettari. Dalla superficie da campionare vanno escluse le zone di terreno anomale per aspetto (presenza di scheletro, diversa tessitura, diverso colore ecc.) ed eventualmente quelle con diversa precessione colturale, cioè che in precedenza hanno ospitato colture differenti, con conseguenti differenti concimazioni. Vanno inoltre esclusi i bordi dell’appezzamento, per circa 5 metri dai fossi e dalle capezzagne.
Il campione deve essere formato da almeno 15 campioni elementari (subcampioni), prelevati in punti diversi e accuratamente mescolati, in modo da rappresentare la situazione media del terreno da esaminare. I punti di prelievo vanno scelti seguendo un percorso casuale, oppure a «W», che attraversi tutto il campo, come indicato nella figura qui a sinistra. Il campionamento va effettuato il più lontano possibile dalle precedenti distribuzioni di concimi organici e chimici.
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