Nell’olio essenziale dei semi di finocchio e di anice è presente l’estragolo, come anche nelle foglie del basilico, del dragoncello e di altre aromatiche. La sua presenza caratterizza il gradevole profumo di queste piante ed è anche responsabile di alcune proprietà medicinali. L’estragolo, infatti, esercita un’azione digestiva, antifermentativa e carminativa (cioè favorisce l’espulsione dei gas intestinali). Questa sostanza può risultare tossica per il fegato se assunta in forti dosi, come sarebbe possibile solo ingerendo diversi millilitri di olio essenziale di finocchio oppure consumando quantità francamente esagerate di basilico o dragoncello. Non è invece opportuno parlare di tossicità (e tanto meno di cancerogenicità!) quando questi ortaggi e aromi vengono consumati alle dosi usuali in cucina. Si tenga conto che quando si annuncia che una certa sostanza reperibile in cibi di largo consumo presenta caratteristiche di tossicità, si ragiona molto spesso su un principio isolato dall’alimento che lo contiene. Nella vita di tutti i giorni, si consumano ortaggi e foglie aromatiche e non «gocce» di estragolo. Utilizzare dunque le foglie di basilico, o dragoncello, per profumare insalate di pomodoro, salse e sughi per la pasta oppure gustare qualche fi nocchio fresco non potrà che portare vantaggi a tutti, senza alcun pericolo.
I semi di finocchio contengono sostanze dannose alla salute?
Nell’olio essenziale dei semi di finocchio e di anice è presente l’estragolo, come anche nelle foglie del basilico, del dragoncello e di altre aromatiche. La sua presenza caratterizza il gradevole profumo di queste piante ed è anche responsabile di alcune proprietà medicinali. L’estragolo, infatti, esercita un’azione digestiva, antifermentativa e carminativa (cioè favorisce l’espulsione dei gas intestinali). Questa sostanza può risultare tossica per il fegato se assunta in forti dosi, come sarebbe possibile solo ingerendo diversi millilitri di olio essenziale di finocchio oppure consumando quantità francamente esagerate di basilico o dragoncello. Non è invece opportuno parlare di tossicità (e tanto meno di cancerogenicità!) quando questi ortaggi e aromi vengono consumati alle dosi usuali in cucina. Si tenga conto che quando si annuncia che una certa sostanza reperibile in cibi di largo consumo presenta caratteristiche di tossicità, si ragiona molto spesso su un principio isolato dall’alimento che lo contiene. Nella vita di tutti i giorni, si consumano ortaggi e foglie aromatiche e non «gocce» di estragolo. Utilizzare dunque le foglie di basilico, o dragoncello, per profumare insalate di pomodoro, salse e sughi per la pasta oppure gustare qualche fi nocchio fresco non potrà che portare vantaggi a tutti, senza alcun pericolo.
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