

Nel polline d'api si trovano proteine (20%), zuccheri (30%), grassi (5%), vitamine (B1, B2, B6, B12, C, D, E, H, acido folico, provitamina A, ecc.) e minerali (fosforo, potassio, magnesio, calcio, silicio, manganese, rame, ferro, sodio, cloro, zinco, molibdeno, cromo, ecc.). Il consumo regolare del polline d'api produce effetti positivi nelle epatiti (infiammazioni del fegato) acute e croniche, nell’eccesso di colesterolo, negli stati di esaurimento psichico e di nervosismo, nell’inappetenza e nel dimagrimento eccessivo, nelle anemie, nelle coliti (infiammazioni intestinali, soprattutto se complicate da diarrea o stitichezza), nelle malattie virali e batteriche e migliora l’adattamento e la risposta dell’organismo alle varie sollecitazioni ambientali. La dose per un adulto è di circa un cucchiaio (per i bambini un cucchiaino) al giorno, assunto lontano dai pasti. Il polline va masticato e insalivato bene e può essere anche mescolato a miele o sciolto in acqua o in una tisana tiepida. Il periodo di assunzione minimo va da 2 a 3 mesi e può essere ripetuto in autunno e in primavera.