Facile da coltivare nell'orto, il rafano, detto anche cren, diventa un ottimo alimento non solo per il sapore forte e piccante, ma anche per le sue azioni sugli apparati digerente e respiratorio
Il rafano ha un alto contenuto in vitamina C, tant’è che uno dei nomi popolari di questa pianta è «erba da scorbuto»: il cren fu infatti usato un tempo per curare questa malattia, provocata da una carenza alimentare di vegetali freschi. E a proposito di vitamina C, si tenga conto che se 100 grammi di succo fresco d’arancia ne contengono 50-100 mg, la stessa quantità di foglie di cren (che quando sono giovani possono benissimo essere mangiate in insalata) ne contiene 200 mg!
Agisce sull’organismo stimolando la secrezione gastrica e può quindi risultare utile nelle digestioni lente e difficili e per migliorare l’assimilazione di alimenti impegnativi. Per gli stessi motivi il rafano è controindicato per chi soffre di gastrite ipersecretiva e di ulcera gastroduodenale, caratterizzate da un aumento eccessivo delle secrezione acida. Il rafano è inoltre un potente rimedio antitosse. La modalità più gradevole per assumerlo è sotto forma di uno sciroppo che si può facilmente ottenere in casa.