Gli uccelli compiono lunghe ed estenuanti migrazioni (possono anche coprire tratti di 35.000 km) e hanno bisogno di energia per affrontare la fatica. Devono, per questo, trovare un ambiente naturale favorevole
In campagna, nel corso dell’anno, osserviamo gli arrivi e le partenze di diversi uccelli migratori provenienti dall’Africa o dal Nord Europa. Rondini, rondoni e balestrucci, ma anche usignoli, gruccioni, upupe, tortore e cuculi, a fine estate lasciano le nostre campagne, nelle quali giungono a primavera, per tornare in Africa. Sempre a fine estate osserviamo invece l’arrivo di altre specie provenienti dal Nord Europa, che giungono nel nostro Paese per trascorrere l’inverno, come per esempio oche e anatre (come fischioni, codoni e alzavole), beccaccini, pavoncelle, cormorani, tordi sasselli.
Durante la migrazione, molti uccelli (soprattutto quelli che coprono lunghe distanze) hanno bisogno di aree di sosta per riposarsi e alimentarsi. Sono dunque necessari dei «corridoi ecologici» per permettere agli uccelli, ma anche ad altri animali (mammiferi, anfibi, rettili), di spostarsi trovando sempre a disposizione un ambiente a essi favorevole, senza incontrare barriere e lunghi tratti inospitali (città con pochi giardini, campagne senza alberi e siepi, rive di corsi d’acqua cementate, spiagge turistiche).