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In primavera e in autunno le piante di porro possono essere infestate dalle larve di una mosca. Qui spieghiamo come riconoscerle e come evitarne lo sviluppo
Piante di porro infestato dalla mosca Napomyza gymnostoma, ormai comunissima nelle regioni settentrionali, presentano visibili pupari rossastri, formazioni affusolate dalle quali fuoriesce l’adulto. L’insetto compie due generazioni all’anno: una primaverile e l’altra autunnale. Delle due, la seconda è quella più dannosa in quanto avviene su piante giovani o trapiantate da poco. La presenza dell’insetto è resa evidente dalla comparsa di una serie di piccole lesioni biancastre lungo il bordo fogliare. Le larve che nascono compiono erosioni fogliari, scendendo lungo la parte interna della pianta per poi compiere la metamorfosi entro una struttura fusiforme (pupario) dal quale fuoriesce il nuovo adulto. Le giovani piante si perdono subito, soprattutto quelle trapiantate sul finire dell’estate, mentre quelle più sviluppate subiscono forti danni, divengono inutilizzabili e sono spesso aggredite da marciumi.
È opportuno intervenire alla comparsa delle lesioni biancastre e delle tracce lasciate dalle punture di ovodeposizione utilizzando deltametrina-1,63 (irritante), alla dose di 8 ml per 10 litri d’acqua, effettuando 2-3 interventi alla distanza di una settimana uno dall’altro. Per le piantine appena messe a dimora si può ricorrere a 2-3 interventi, sempre con intervalli di una settimana, utilizzando lo stesso insetticida.