Sfuggiti (o liberati) dalla cattività, molti pappagalli vivono liberi a Roma e non solo. La loro espansione non va sottovalutata
I pappagalli che vivono liberi a Roma sono pappagalli di due specie diverse: Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) originario dell’Asia ed Africa e il Parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus), proveniente dal Sudamerica. Non sono certo arrivati da noi con le loro ali, ma trasportati in gabbie per essere venduti come uccelli ornamentali e da compagnia. Evidentemente qualche esemplare è sfuggito alla cattività e altri sono stati intenzionalmente liberati, perché «stanchi» di accudirli. Sta di fatto che questi pappagalli hanno dimostrato una grande capacità di adattamento e si sono riprodotti in libertà aumentando sensibilmente il loro numero. La colonia presente a Roma è comunque la maggiore, forse favorita dal clima mite della città, anche se è bene sottolineare che nonostante essi provengano da Paesi tropicali, resistono a temperature di –5 °C. I pappagalli a Roma, secondo alcuni, sarebbero addirittura decine di migliaia, per altri non supererebbero le 1.000 coppie.
L’impatto dei pappagalli ambientati a Roma
I cittadini vedono di buon occhio questi graziosi animali che vivacizzano con i loro colori i viali e i parchi urbani, mentre gli ambientalisti, con giusta ragione, osservano perplessi il fenomeno di questa «invasione». Nel caso del Parrocchetto dal collare, l’apprensione è motivata dal fatto che nidifica nelle cavità occupando il territorio dei picchi e precludendo spazi di nidificazione a uccelli con le medesimi abitudini riproduttive, come storni e upupe. L’alimentazione di questi uccelli è frugivora (cioè si nutrono di frutta, bacche, fiori, foglie e semi vari) e sono appetite anche le gemme e i fiori degli alberi da frutto. Nelle città trovano cibo nei parchi, nei giardini e nei viali cibandosi di granaglie varie, semi selvatici, bacche di arbusti ornamentali e avanzi alimentari (perfino popcorn e patatine), ma se si dovessero spostare nelle campagne – come pare stia accadendo nei dintorni di Roma – probabilmente l’impatto sarebbe devastante. Fortunatamente le loro preferenze finora sono rivolte soprattutto alle aeree urbane, dove il clima è più mite, ma il fenomeno della loro espansione non deve essere sottovalutato.