L’aglio, oltre a insaporire sughi, salse, zuppe, pizze, verdure stufate e tante altre pietanze, fortifica l’organismo e cura diversi disturbi
L’aglio ha una lunga storia popolare di impiego in molti disturbi. Occorre non dimenticare che, fino alla scoperta della penicillina e allo sviluppo degli antibiotici (poco meno di un secolo fa), l’aglio è stato per secoli la terapia quasi obbligata per tutti i tipi di infezioni, dalla tubercolosi al tifo.
Benefico per il sistema cardiocircolatorio: gli effetti dell’assunzione di aglio, convalidati scientificamente, sono soprattutto quelli relativi alle malattie del sistema cardiocircolatorio. Un’adeguata terapia con aglio riduce colesterolo e trigliceridi in pazienti che li hanno elevati. Buona l’efficacia sulla riduzione della pressione arteriosa e sulla diminuzione del rischio di formazione di trombi nelle arterie. L’aglio ha notevoli effetti antiossidanti (cioè in pratica, antinfiammatori), paragonabili a quelli tipici delle vitamine A, C ed E.
Non mancano, però, alcune avvertenze. Di un uso intenso e abbondante di estratti di aglio, reperibili in erboristeria e in farmacia, va informato il medico di fiducia perché potrebbe interferire con terapie in corso o con interventi chirurgici programmati. L’uso di aglio come aroma in cucina (link) non crea problemi di sorta, a parte l’alito un po’ «pesante», al quale c’è comunque rimedio.