Il prato a microterme: bello, resistente e a basso consumo d’acqua

poa-pratensis
la Redazione
9 aprile 2024

Unire la voglia di un prato verde, rigoglioso e in salute, seppur in una posizione non ben esposta al sole, alla volontà di contenere i consumi dell’irrigazione spesso risulta un gran grattacapo, ma sempre più una necessità. Grazie a una scelta consapevole delle specie adatte a costituire un tappeto erboso diventa anche possibile

Negli ultimi anni, complice una sempre più marcata consapevolezza e coscienza sul consumo idrico, si sta osservando una predilezione per prati non più “classici”, o come li si intendeva un tempo, che prevedano la semina di varietà ornamentali regolari, decisamente suscettibili al caldo e alle infestanti.

La regolarità del prato “all’inglese” sta cedendo pian piano il passo a specie più frugali e rustiche che vantano una maggior capacità di adattamento e di sopravvivenza alle condizioni ambientali e climatiche più svariate, capaci di sopportare al meglio le sempre più brucianti estati siccitose.

Un prato che risponde ottimamente a questi requisiti e che trova il suo apice vegetativo in primavera e in autunno è il “prato a microterme”, vediamo insieme quali sono le specie e quali le sue caratteristiche.

Le graminacee microterme

Le specie microterme sono adatte alle condizioni dei climi temperato-freschi, crescono bene durante il periodo primaverile e autunnale, riducono fortemente la crescita nel periodo estivo e la interrompono nei mesi invernali, continuando comunque a mantenere il colore verde delle foglie anche durante i mesi più freddi. Le specie microterme trovano quindi condizioni più favorevoli nelle regioni del Nord e del Centro Italia.

Consigliamo Festuca arundinacea, Poa pratensis, Festuca rubra, Festuca ovina e Lolium perenne.

La scelta migliore per un prato resistente e di resa estetica ottimale è quella di mescolare specie con caratteristiche ed esigenze diverse, la loro coesistenza, infatti aumentare la capacità di adattamento del prato a eventuali cambiamenti ambientali non prevedibili. Per chi volesse “andare sul sicuro” esistono in commercio miscele già bilanciate per prati rustici, resistenti, che renderanno il vostro giardino un ambiente godibile e di facile gestione.

La semina primaverile del prato a microterme

Se si decide di procedere alla semina del tappeto erboso in primavera, è opportuno usare un accorgimento importante che aiuta a limitare la diffusione di specie indesiderate durante la fase di insediamento. Tale tecnica è conosciuta come “falsa semina” e consiste nell’effettuare tutte le operazioni previste per la semina, fatta eccezione della concimazione superficiale, senza distribuire però il seme; in questo modo i semi delle specie infestanti, che si trovano nel terreno perché arrivati durante il periodo di preparazione o perché portati in superficie con le lavorazioni, sono stimolati a germinare. 

Dopo la nascita e lo sviluppo delle infestanti si procederà (indicativamente dopo 5-8 giorni) alla loro eliminazione a mezzo di diserbanti a largo spettro che agiscono per contatto; cinque-sette giorni dopo si effettuerà la vera semina del tappeto erboso. In caso di “falsa semina”, quindi, le operazioni di preparazione del terreno devono essere anticipate di almeno 10-15 giorni rispetto all’epoca ottimale di semina se non si vuole compromettere il buon esito della stessa.

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