La maggior parte delle larve nel compost si nutrono di resti vegetali (sono dette detritivore) e quindi non creano preoccupazioni per le colture che verranno concimate, specialmente se prima di impiegare il compost lo si vaglia (cioè lo si setaccia). Quindi è del tutto sconsigliabile usare disinfestanti che rendono molto difficile anche l’indispensabile attività di trasformazione compiuta dai lombrichi. Come detto, al momento della setacciatura (setaccio con maglie di cm 1×1 cm) è sufficiente allontanare le larve o altri insetti visibili. Per quanto riguarda la presenza di moscerini è bene evitare di introdurre nel compost frutti malati e guasti che alcuni tecnici sconsigliano di inserire nel compost anche per la possibilità di diffondere malattie, soprattutto se il compostaggio non viene eseguito correttamente. Ricordiamo che per produrre un compost di buona qualità, bisogna, tra le altre cose, che i materiali di partenza siano ben triturati e che quelli che contengono più acqua (per esempio i residui di cucina), vengano mescolati accuratamente con altri più asciutti (foglie, paglie, ecc.).
Larve nel compost e moscerini, non preoccupano ma compostaggio da migliorare
La maggior parte delle larve nel compost si nutrono di resti vegetali (sono dette detritivore) e quindi non creano preoccupazioni per le colture che verranno concimate, specialmente se prima di impiegare il compost lo si vaglia (cioè lo si setaccia). Quindi è del tutto sconsigliabile usare disinfestanti che rendono molto difficile anche l’indispensabile attività di trasformazione compiuta dai lombrichi. Come detto, al momento della setacciatura (setaccio con maglie di cm 1×1 cm) è sufficiente allontanare le larve o altri insetti visibili. Per quanto riguarda la presenza di moscerini è bene evitare di introdurre nel compost frutti malati e guasti che alcuni tecnici sconsigliano di inserire nel compost anche per la possibilità di diffondere malattie, soprattutto se il compostaggio non viene eseguito correttamente. Ricordiamo che per produrre un compost di buona qualità, bisogna, tra le altre cose, che i materiali di partenza siano ben triturati e che quelli che contengono più acqua (per esempio i residui di cucina), vengano mescolati accuratamente con altri più asciutti (foglie, paglie, ecc.).
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