Sulla zucca dell’abbonato sono visibili parti marcescenti coperte da muffa di colore grigio e da muffa di colore bianco. La muffa di colore grigio è la conseguenza di un probabile attacco di muffa grigia (Botrytis cinerea), mentre quella di colore bianco è imputabile a un attacco di sclerotinia (Sclerotinia sclerotiorum). Quest’ultima si manifesta come una muffa feltrosa, nella quale si formano corpiccioli globosi del diametro di un paio di millimetri o anche più, di colore dapprima grigio, poi nero. Queste infezioni si formano in corrispondenza di piccole ferite, preferibilmente su zucche conservate in ambienti umidi e poco ventilati. Le zucche colpite vanno allontanate dalle altre ma, una volta asportata la parte marcia, le si può comunque consumare. Per preservare le zucche sia dall’attacco di muffa grigia che di sclerotinia è opportuno, dopo la raccolta, porle all’aria aperta per una decina di giorni, al fine di favorire l’asciugatura e la cicatrizzazione delle eventuali ferite, e poi conservarle in un ambiente chiuso asciutto e ventilato, possibilmente con una temperatura di circa 12 °C.
Zucca conservata all’aperto colpita da muffa grigia e sclerotinia
Sulla zucca dell’abbonato sono visibili parti marcescenti coperte da muffa di colore grigio e da muffa di colore bianco. La muffa di colore grigio è la conseguenza di un probabile attacco di muffa grigia (Botrytis cinerea), mentre quella di colore bianco è imputabile a un attacco di sclerotinia (Sclerotinia sclerotiorum). Quest’ultima si manifesta come una muffa feltrosa, nella quale si formano corpiccioli globosi del diametro di un paio di millimetri o anche più, di colore dapprima grigio, poi nero. Queste infezioni si formano in corrispondenza di piccole ferite, preferibilmente su zucche conservate in ambienti umidi e poco ventilati. Le zucche colpite vanno allontanate dalle altre ma, una volta asportata la parte marcia, le si può comunque consumare. Per preservare le zucche sia dall’attacco di muffa grigia che di sclerotinia è opportuno, dopo la raccolta, porle all’aria aperta per una decina di giorni, al fine di favorire l’asciugatura e la cicatrizzazione delle eventuali ferite, e poi conservarle in un ambiente chiuso asciutto e ventilato, possibilmente con una temperatura di circa 12 °C.
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