Questa pianta, emblema della «festa della donna», si caratterizza per l’inconfondibile fioritura gialla, portata da infiorescenze a grappolo. Viene impropriamente chiamata mimosa
Il genere acacia comprende circa 500 specie e quelle coltivate vengono erroneamente chiamate mimose. La mimosa vera e propria è un’altra, la Mimosa pudica, che è anche conosciuta con il nome volgare di «sensitiva». Il suo nome deriva probabilmente dal latino mimus (o dal greco mimos) che significa attore, per la sua capacità di cambiare aspetto: le foglie, quando vengono toccate, si piegano fino a chiudersi completamente su se stesse, passando dalla posizione di veglia a quella di sonno. La loro chiusura avviene anche quando sopraggiunge la sera oppure se il cielo si rannuvola decisamente. Tra le specie di acacia la più diffusa nel nostro Paese è l’Acacia decurrens (varietà dealbata), adatta per climi miti o temperati caldi. Va piantata in una posizione assolata, riparata dal vento e con temperature minime tra 5-10 °C; predilige un terreno acido e permeabile. Il periodo di messa a dimora va da ottobre a febbraio.
Per prolungare la vita dei fiori di acacia (mimosa) recisi, passate leggermente la fiamma di una candela sul taglio del ramo reciso; questa bruciatura evita la fuoriuscita dell’umore lattiginoso dei tessuti che impedisce all’acqua di salire ai fiori.