
Questa località veneta celebra con una grande festa, dal 24 settembre al 3 ottobre, il ritorno di seicento vacche dall’Altipiano di Asiago, circa novanta chilometri percorsi in tre giorni dai transumanti in sella ai cavalli e camminando
Bressanvido sorge nell’area della Pedemontana veneta delle risorgive, area dove l’abbondanza d’acqua – si pensi che in 8 km quadrati sono attive ben 47 risorgive – consente la presenza di molti campi coltivati a mais e di prati e quindi di numerose aziende zootecniche. Tale ambiente naturale ha, nei secoli, favorito antiche e solide origini rurali, documentate sin dal X secolo e immortalate anche nello stemma comunale che, tra i simboli, riporta spighe di grano, pannocchie di mais e un bue su un verde prato. Gli allevatori della zona hanno da sempre condotto il bestiame dalla pianura ai pascoli dell’Altopiano dei Sette Comuni, più noto come Altopiano di Asiago, per tornare indietro a settembre. Oggi, lo spostamento degli animali avviene principalmente su ruota, perché più pratico e veloce della marcia a piedi; ma da diciotto anni a questa parte, il ritorno delle vacche dall’alpeggio a Bressanvido si svolge come un tempo, in sella ai cavalli e camminando.
A riportare in auge nel paese l’antica tradizione è stata una famiglia di allevatori, quella di Marino Pagiusco, 55 anni, che, mosso dal desiderio di ripercorrere i passi da transumante che faceva in gioventù insieme al padre e agli zii, quando arriva giugno parte per l’Altopiano sino ad arrivare alla Malga V Lotto, a Marcesina (1.320 metri di quota), nel comune di Enego. Poi, il primo venerdì dopo San Matteo, che quest’anno cade il 21 settembre, raduna a cavallo la mandria – circa 600 capi, di cui 250 dei Pagiusco, il resto appartenente ad altri allevatori del Vicentino – e parte per il ritorno a casa in testa al corteo di vacche, aiutato da un centinaio di transumanti, cioè di pastori e cavalieri con la passione per questa antica tradizione.
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