Dalle analisi effettuate sui reflui degli impianti di depurazione di Milano, Monza e Brianza risulta che il Coronavirus non si disperde nell’ambiente acquatico
Una nota del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) riporta i risultati di un’analisi – realizzata dai Gestori del Servizio Idrico Integrato della città di Milano (MM Spa) e della Provincia di Monza e della Brianza in collaborazione con il laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze dell’ASST Fatebenefratelli Sacco – sulle reti fognarie delle due province Milano e Monza-Brianza.
I dati sono confortanti: benché – come c’era da aspettarsi – le acque reflue in entrata presentassero materiale genico riconducibile al SARS-CoV-2, quelle a valle dagli impianti non presentano tracce. Questo significa che questi impianti sono in grado di eliminare completamente le tracce del virus nell’ambiente. Addirittura – ma qui la prudenza è d’obbligo perché le indagini sono ancora in corso – pare che «la vitalità del virus sia del tutto trascurabile già all’ingresso nei depuratori».
A questi risultati positivi si aggiungono i buoni auspici di Franco Salerno del Cnr-Irsa (Istituto di ricerca sulle acque): «La raccolta di informazioni sulla presenza e sul destino di questo nuovo virus nelle acque reflue potrebbe integrare l’attività di sorveglianza dell’infezione condotta. Vorremmo estendere il campionamento in punti strategici e nodali della rete fognaria urbana. Inoltre, un ulteriore risvolto interessante potrebbe essere legato alla possibilità di valutare in tempo reale l’efficacia delle politiche di distanziamento sociale o l’eventuale ricomparsa di nuovi focolai. I soggetti coinvolti hanno creato un consorzio per un progetto più ambizioso rispetto a questa fase preliminare di screening delle acque reflue».