Popillia japonica può colpire anche gravemente, tra le nostre specie coltivate, fragola, pomodoro, vite, pero, pesco, mais, soia, nocciolo, oltre a rosa e olmo. Ecco come riconoscerlo
Gli adulti di Popillia japonica – di forma ovale, lunghi da 8 a 11 mm e larghi da 5 a 7 mm – hanno il corpo di colore verde brillante, ali (elitre) color rame o bronzo (rossicce) e piccoli ciuffetti di peli bianchi intorno all’addome, che le nostre specie indigene di scarabeidi non possiedono.
Emergono dal terreno a partire da metà maggio nelle aree con clima più caldo, in giugno-luglio nelle regioni con clima più freddo. Si nutrono delle foglie, dei fiori e dei frutti delle piante ospiti e si alimentano, muovendosi sulla pagina superiore delle foglie, del tessuto vegetale presente tra le nervature. Le foglie infestate, mantenendo solo le nervature, assumono un caratteristico aspetto scheletrico e possono successivamente imbrunirsi e cadere. Sui fiori l’insetto lascia fori di forma irregolare sui petali.
Che fare se si rinviene Popillia japonica »