L'estate appena trascorsa è stata una delle più calde degli ultimi anni e la mancanza di acqua legata alle scarsissime precipitazioni ha provocato uno stress idrico nelle piante, influenzando pesantemente la produzione di nettare e di conseguenza la raccolta del miele
In ottobre controllate accuratamente la presenza o meno di malattie, in particolare della peste americana. Nel caso di alveari colpiti o in situazioni dubbie contattate il servizio veterinario dell’Asl di zona. Gli alveari in condizioni anomale possono anche presentare segni di deiezioni o macchie gialle sul predellino di volo o sull’area antistante l’arnia. Si tratta di forme di diarrea che possono avere svariate origini: provviste invernali non idonee (miele che ha subito fermentazioni), malattie ecc. In caso di dubbi rivolgetevi ai servizi veterinari dell’Unità sanitaria locale per ottenere il sopralluogo di un tecnico apistico.
Proseguite il controllo periodico della caduta di acari varroa sul fondo degli alveari. In novembre, nelle zone con clima più freddo, può verificarsi un’interruzione dell’ovideposizione; in questo caso gli acari non sono in grado di riprodursi e non sono protetti all’interno delle celle opercolate, ma si trovano sul corpo delle api e risultano quindi più esposti all’azione degli acaricidi. Il trattamento di pulizia radicale antivarroa va quindi effettuato con i prodotti acaricidi previsti dal piano antivarroa (per esempio, Api-Bioxal, Varromed) con le modalità e le dosi illustrate in etichetta. L’efficacia del trattamento sarà massima e duratura se fatta in coordinamento territoriale tra apicoltori.